Paparedda
Perché a Catania per il tuo partner, se è catanese DOC, non sei amore, tesoro, ma “paparedda”, ovvero paperetta. È una manifestazione verbale territoriale, che esprime tenerezza ed affetto. Da piccola, però, lego questo termine ad uno zio, lo zio Benedetto, che vendeva biciclette, terrore di tutte noi cugine costrette dalle nostre mamme a salutarlo come dimostrazione di rispetto nei confronti di una persona anziana. Lo zio, a modo suo, contento di vederci, ci afferrava con due dita il sotto mento, stringeva, più o meno come un pizzicotto, e diceva contestualmente: “ciao paparedda”.
Uova ripiene di prosciutto cotto, su cialda di pecorino.
Semplicissime da preparare.
Ingredienti: due uova sode; 60 g di prosciutto; semi di papavero:
Per la cialda di pecorino: far scaldare una padella antiaderente, appena è ben calda poggiare, due cucchiai di pecorino grattugiato, dorare da entrambi i lati. Appena si raffredda diventa croccante.
Perché a Catania per il tuo partner, se è catanese DOC, non sei amore, tesoro, ma “paparedda”, ovvero paperetta. È una manifestazione verbale territoriale, che esprime tenerezza ed affetto. Da piccola, però, lego questo termine ad uno zio, lo zio Benedetto, che vendeva biciclette, terrore di tutte noi cugine costrette dalle nostre mamme a salutarlo come dimostrazione di rispetto nei confronti di una persona anziana. Lo zio, a modo suo, contento di vederci, ci afferrava con due dita il sotto mento, stringeva, più o meno come un pizzicotto, e diceva contestualmente: “ciao paparedda”.
Uova ripiene di prosciutto cotto, su cialda di pecorino.
Semplicissime da preparare.
Ingredienti: due uova sode; 60 g di prosciutto; semi di papavero:
Per la cialda di pecorino: far scaldare una padella antiaderente, appena è ben calda poggiare, due cucchiai di pecorino grattugiato, dorare da entrambi i lati. Appena si raffredda diventa croccante.
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